E' la giornata del 'con te non si può parlare'. Prima mio padre, poi mio marito. Certo, perchè io sono impulsiva e sentimentale, scoppio in lacrime per tutto e mi incazzo come una bestia per le stronzate. E siccome non ho il dono della 'diplomazia', allora sono io quella che alza la voce per prima, che si arrabbia e alla quale non sta bene nulla. Continuo a chiedermi quando parlare apertamente e sinceramente inizierà ad essere un dono invece che un difetto. Continuo a chiedermi quando in questo mondo, per fare un ragionamento serio potremo evitare i mille convenevoli e gli altrettanti giri di parole che quietano gli animi ed andare subito al dunque. Continuo a chiedermi perchè per meritarsi qualcosa bisogna leccare i piedi pure ad una nonna esaurita e con probabili crisi nevrotiche (che nessuno, per comodità, vuole vedere) e che, a 67 anni, ha raggiunto un grado di rincoglionimento che a malapena si addice ad un anziano di 93 con Alzheimer.
Mi chiedo perchè devono essere sempre i soliti a chiedere scusa, anche quando hanno ragione e perchè il fatto di non avere abbastanza soldi per arrivare a fine mese debba porsi come quel 'dito tra moglie e marito'. Mi chiedo perchè essere poco diplomatici e arrabbiarsi 'ti fa passare dalla ragione al torto'. A me sembra che qui funzioni tutto al contrario. Ok, probabilmento appartengo ad un universo parallelo in cui la realtà è completamente capovolta e finalmente chi ha ragione ha ragione, in qualsiasi modo egli si esprima, e qualsiasi sia il suo carattere. Allora, se cos' fosse, vi prego: PORTATEMI Lì!