giovedì 14 marzo 2013

"CON TE NON SI PUO' PARLARE"...e te pareva!

E' la giornata del 'con te non si può parlare'. Prima mio padre, poi mio marito. Certo, perchè io sono impulsiva e sentimentale, scoppio in lacrime per tutto e mi incazzo come una bestia per le stronzate. E siccome non ho il dono della 'diplomazia', allora sono io quella che alza la voce per prima, che si arrabbia e alla quale non sta bene nulla. Continuo a chiedermi quando parlare apertamente e sinceramente inizierà ad essere un dono invece che un difetto. Continuo a chiedermi quando in questo mondo, per fare un ragionamento serio potremo evitare i mille convenevoli e gli altrettanti giri di parole che quietano gli animi ed andare subito al dunque. Continuo a chiedermi perchè per meritarsi qualcosa bisogna leccare i piedi pure ad una nonna esaurita e con probabili crisi nevrotiche (che nessuno, per comodità, vuole vedere) e che, a 67 anni, ha raggiunto un grado di rincoglionimento che a malapena si addice ad un anziano di 93 con Alzheimer.
Mi chiedo perchè devono essere sempre i soliti a chiedere scusa, anche quando hanno ragione e perchè il fatto di non avere abbastanza soldi per arrivare a fine mese debba porsi come quel 'dito tra moglie e marito'. Mi chiedo perchè essere poco diplomatici e arrabbiarsi 'ti fa passare dalla ragione al torto'. A me sembra che qui funzioni tutto al contrario. Ok, probabilmento appartengo ad un universo parallelo in cui la realtà è completamente capovolta e finalmente chi ha ragione ha ragione, in qualsiasi modo egli si esprima, e qualsiasi sia il suo carattere. Allora, se cos' fosse, vi prego: PORTATEMI Lì!