venerdì 16 novembre 2012

IN VIAGGIO



Domani partirai
non ti posso accompagnare
sarai sola nel viaggio
io non posso venire
il tempo sarà lungo
e la tua strada incerta
il calore del mio amore
sarà la tua coperta

ho temuto questo giorno

è arrivato così in fretta
e adesso devi andare
la vita non aspetta
guado le mie mani
ora che siamo sole
non ho altro da offrirti
solo le mie parole

Rivendica il diritto ad essere felice

non dar retta alla gente
non sa quello che dice
e non aver paura
ma non ti fidare
se il gioco è troppo facile
avrai qualcosa da pagare

Ed io ti penserò in silenzio

nelle notti d'estate,
nell'ora del tramonto
quando si oscusa il mondo
l'ora muta delle fate
e parlerò al mio cuore , più forte
perchè tu lo possa sentire

è questo il nostro accordo

prima di partire
prima di partire
domani ... non ti voltare

Ama la tua terra

non la tradire
non badare alle offese
lasciali dire
ricorda che l'umiltà
apre tutte le porte
e che la conoscenza
ti renderà più forte

Lo sai che l'onestà

non è un concetto vecchio
non vergognarti mai
quando ti guardi nello specchio
non invocare aiuto nelle notte di tempesta
e non ti sottomettere tieni alta la testa

AMA, LA TUA TERRA

AMA, NON LA TRADIRE
non frenare l'allegria
non tenerla tra le dita
ricorda che l'ironia ti salverà la vita
ti salverà.......

Ed io ti penserò in silenzio

nelle notti d'estate,
nell'ora del tramonto
quella muta delle fate
e parlerò al mio cuore
perchè, domani partirai
in silenzio
ma in una notte di estate
io ti verrò a cercare
io ti verrò a parlare
e griderò al mio cuore
perchè....tu lo possa sentire
si , lo possa sentire
TU LO POSSA SENTIRE.

martedì 13 novembre 2012

WAIT FOR SLEEP

And water can’t cover her memory
And ashes can’t answer her pain
God give me the power to take
breath from a breeze
And call life from a cold metal frame

martedì 6 novembre 2012

IL MALPENSANTE



Vi sono suicidi invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti.

Ti aspetto

Eccoci qua, io e la mia gatta di nuovo sole, sul divano. Lei che dorme sulla mia pancia ed io che la coccolo. Lei che fa le fusa.....ma siamo comunque sole. E così rimarremo per almeno altre cinque ore.Sole.
Perchè avere un amico che vorresti accanto SEMPRE e poter godere della sua compagnia, della sua presenza solo per pochi giorni fa male.
Oddio, non che faccia più il male che procurava prima.... Non è mai lo stesso.
Tutto ti viene naturale, spontaneo finchè...non arriva il momento della partenza, il momento dei saluti.
Odio gli addi, ogni volta che saluto qualcuno a cui tengo cerco di farlo nella maniera più spontanea possibile, come se dovessimo rivederci il giorno dopo, come se fosse un ''ti aspetto domani''.
Già, ti aspetto domani.
Ma tu domani non verrai, non potrai essere qui con me domani. Ma io ti aspetto. Ti aspetto comunque. Ti aspetto con la mia piccola gatta sulla pancia che dorme e fa le fusa. Ti aspetto con la voglia di raccontarti tutte le novità, le mie aspettative, con la voglia di ascoltare tutto ciò che prima, per motivi ovvi, hai solo potuto accennarmi.. Ti aspetto con il tuo spazzolino in bagno e con la tua tazza della colazione. Ti aspetto e non trovo il coraggio per disfare il tuo letto.
Ti aspetto come quando tutti i giorni aspetto l'uomo della mia vita che torna dal lavoro stanco ma sempre con un sorriso e un bacio per me. 
Io ti aspetto con l'ansia di sapere quando tornerai.
Però ti aspetto.

lunedì 5 novembre 2012

Juan Ramòn Jiménez

Non te ne andare, ricordo, non te ne andare!
Volto, non svanire così,
come nella morte!
Continuate a guadarmi, occhi fissi,
come un momento mi guardaste!
Labbra sorridetemi,
come un momento mi sorrideste!

Ah fronte mia, datti da fare;
non lasciare che si sparga
la sua forma fuori del suo ambiente!
Comprimi il suo sorriso ed il suo sguardo,
fino a farli divenir mia vita eterna!

-Sebbene mi dimentichi di me stesso;
sebbene prenda il mio volto, nel soffrir tanto per lui,
la forma del suo volto;
sebbene io sia lei,
sebbene si perda in lei la mia struttura! -

Oh ricordo, sii me!
Tu - lei - sii ricordo, tutto e solo, per sempre;
ricordo che mi guardi e mi sorrida
nel nulla;
e ricordo, vita con mia vita,
divenuto eterno cancellandomi, cancellandomi!

Stephen Littleword, L’angelo e Aurora

L’angelo chiese alla piccola Aurora:
- Cosa vuoi essere da grande?
- Felice rispose lei.
- E cos’è essere felice?
- avere una famiglia che ti ama, giocare, sorridere, mangiare ogni tanto la pizza, stare in salute, sentirsi utile a qualcuno, avere qualcuno che ti ama così tanto da leggerti un libro o da regalartene uno, alcuni buoni amici con cui correre e dimenticare le cose brutte.
Può darsi tu non sia come ti volevano se ti consola come te ci siamo in un bel po'!

giovedì 1 novembre 2012

L'istante magico, Coelho

È necessario correre rischi. Noi comprendiamo bene il miracolo della vita solo quando consentiamo che l’inatteso possa manifestarsi.

Tutti i giorni Dio ci concede – insieme con il sole – un momento in cui è possibile cambiare tutto ciò che ci rende infelici. Tutti i giorni noi cerchiamo di fingere che non ci accorgiamo di questo momento, che esso non esiste, che oggi è uguale a ieri e sarà uguale a domani. Ma chi presta attenzione scopre l’istante magico. Esso può essere nascosto nel momento in cui la mattina infiliamo la chiave nella porta, nel silenzio dopo la cena, nelle mille e una cosa che ci sembrano uguali. Questo momento esiste – un momento in cui tutta la forza delle stelle ci passa accanto, e ci permette di fare miracoli.

La felicità alle volte è una benedizione – ma in genere è una conquista. L’istante magico ci aiuta a cambiare, ci spinge alla ricerca dei nostri sogni. Soffriremo, avremo momenti difficili, affronteremo molte disillusioni – ma tutto ciò è passeggero, inevitabile, e alla fine saremo orgogliosi dei segni che sono stati lasciati dagli ostacoli. Nel futuro, potremo guardarci indietro con orgoglio e fede.

Povero colui che ha avuto paura di correre dei rischi. Perché forse non sarà mai deluso, non avrà disillusioni, né soffrirà come quelli che hanno un sogno da seguire. Ma quando si guarderà indietro – perché sempre ci guardiamo indietro – udrà il proprio cuore dire: “Che ne hai fatto dei miracoli che Dio ha disseminato nei tuoi giorni? Che ne hai fatto dei talenti che il tuo Maestro ti ha affidato? Li hai seppelliti in una fossa profonda, perché avevi paura di perderli. Questa, allora, è la tua eredità: la certezza di avere sprecato la vita”.

Povero colui che ascolta queste parole. Perché allora crederà ai miracoli, ma gli istanti magici della vita saranno ormai passati.

Dobbiamo ascoltare il bambino che un giorno siamo stati, e che esiste ancora dentro di noi. Questo bambino, gli istanti magici sí che li capisce. Possiamo soffocare il suo pianto, ma non possiamo far tacere la sua voce.

Se non nasciamo di nuovo, se non torniamo a guardare alla vita con l’innocenza e l’entusiasmo dell’infanzia, non c’è piú senso nel vivere.

Esistono molte maniere di commettere suicidio. Coloro che tentano di uccidere il corpo offendono la legge di Dio. Anche coloro che tentano di uccidere l’anima offendono la legge di Dio, sebbene il loro crimine sia meno visibile agli occhi dell’uomo.

Prestiamo attenzione a ciò che ci dice il bambino che teniamo in serbo nel petto. Non vergognamoci di lui. Non lasciamo che abbia paura, perché è solo e non è ascoltato quasi mai.

Consentiamogli di prendere un po’ le redini della nostra esistenza. Questo bambino sa che ogni giorno è diverso dall’altro.

Facciamo in modo che si senta di nuovo amato. Cerchiamo di compiacerlo – anche se ciò significa agire in una maniera cui non siamo abituati, anche se può sembrare una stupidaggine agli occhi degli altri.

Ricordatevi che la saggezza degli uomini è follia davanti a Dio. Se ascolteremo il bambino che abbiamo nell’anima, i nostri occhi torneranno a brillare. Se non perderemo il contatto con questo bambino, non perderemo il contatto con la vita.